Da NicolaFabioGraziano, dal muro dell’8-3-2013:
Maglie neroverdi
Molti sanno perché le maglie del Chieti sono neroverdi, ma pochi sanno perché l'Unione Sportiva Pippo Massangioli utilizzò le maglie del Venezia calcio. La spiegazione è probabilmente in questo bassorilievo che si trova a Palazzo d'Achille e con la quale i veneziani ringraziano i teatini per l'ospitalità ricevuta durante la Prima Guerra Mondiale.
E' probabile quindi che, tra i lagunari che trovarono rifugio a Chieti, vi fosse anche qualcuno della società calcistica veneta che portò con se la famosa cassa di legno poi lasciata in Città. In questa famosa cassa anni dopo sarebbero state trovate le maglie neroverdi del Venezia - l'arancio come terzo colore è arrivato dopo la fusione con il Mestre - che la Pippo Massangioli indossò senza mai abbandonarle. Non ho naturalmente evidenza del legame tra le due circostanze, ma mi appare verosimile. Devo sottoporre la questione a Licio Esposito!
MAGLIE NEROVERDI, fanno parte della storia del CHIETI.
(Licio Esposito)
Carissimo NicolaFabio,
mi chiami in causa e di questo ne sono lusingato.La questione delle maglie è stato al centro di varie richieste fatte qualche anno fa e verranno riproposte nelle mie risposte che saranno molto articolate senza strafare e riscrivere la storia del Chieti calcio.
Mi soffermo un momento per alcune considerazioni che l’amico Vecchioirr, in risposta alla tua osservazione sulla “questione veneziana”, scrive:” Non sarebbe male, quando tra 5 o 6 anni ricorrerà il centenario, che l’amministrazione teatina si facesse carico di una rievocazione storica, ci vantiamo della nostra cultura e della nostra storia e poi non la conosciamo nemmeno”. Dice il vero! Se poi intende storia come quella della città e della Chieti calcio allora siamo proprio ai minimi termini. Di qui la denominazione di Chietini e Teatini e ognuno dice la sua per sfuggire a delle antipatiche etichette ereditate da chissà che cosa.
Dopo questa breve parentesi dedicata all’amico Vecchioirr, mi ripropongo di scrivere sulla sua osservazione per la mancanza di conoscenza della nostra storia, quanto prima perchè ho molte cose da dire.”.
Caro NicolaFabio, scusami ma non sono andato fuori strada e parlare del Chieti calcio, specie primordiale, è sempre molto interessante e tu la rendi ancora di più, in questa occasione, facendoci ammirare la foto magnifica del bassorilievo.
Però cerchiamo di non cambiare la storia perché i punti per raccontarla sono, a mio parere: 1)fatti accertati; 2)testimonianze; 3)fotografie.
Sul calcio esiste ufficialmente un solo libro di 198 pagg. di Rocco Di Tizio, CHIETI CALCIO 1922-1987. Sessantacinque anni tra la storia e la cronaca. Marino Solfanelli Editore 1987. Per questo è un libro che rappresenta la verità storica sulla squadra della città. Che significa questo? Non ci sono altri in giro e lo considero l’unica fonte esistente sul periodo calcistico perché Di Tizio era un giornalista serio e uno dei fondatori della squadra e le prime due pagine ne parlano come pure delle maglie.
Con il permesso del figlio Gino, anche lui noto giornalista, ho potuto ampliare di molto il periodo del libro e poi gli anni successivi. Finora la storia del Chieti si è così ampliata e mi sono accorto che potrei adesso stampare almeno una vasta Enciclopedia o due o tre libri.
Non lo faccio perché metto tutto su INTERNET affinchè tutti possono leggere, informarsi.
Lascio da parte la data della fondazione perché è un capitolo a parte. Devo però dire per chi va in Internet e trovare Chieti Calcio in Wikipedia nel capitolo cronologia la parte che riguarda il periodo fondazione-1939 è largamente inesatta ed errata. Eppure la pagina risulta modificata alla data del 5 febbraio 2013.Non so da chi.Ecco questa è l’informazione.
La questione della cassa con le maglie neroverdi è molto suggestiva però la trovò poco verosimile (cioè credibile)mentre viceversa lo considererei verosimilmente(cioè probabilmente) ma non ci sono prove in nessuno dei due casi.
Il magnifico bassorilievo porta in basso la data (in romano) del 1918. Mi pare alquanto strano questo traffico di casse che porta bandiere, della squadra del Venezia(1907).
All’epoca altre squadre avevano la stessa maglia:
Avellino(1912),Bitonto(1919), Sassuolo(1922), Sestrese(1919),Vigor Lamezia(1919), Falck Vobarno(1921), Pordenone(1920).
Le altre diverse sono fuori gioco perché la data di fondazione è oltre 1922.
Però vorrei accennare ad uno studio che un mio amico giornalista ha fatto per “il libro del ricordo” di cui un capitolo è dedicato alla maglia.
La questione inizia ai primi arbori del calcio i giocatori indossavano camicia o casacca, però il bianco era dominante per le camicie che indossavano ma poi si cominciò a cambiare casacca per distinguersi.Pensarono alle magliette delle Società di Ginnastica; si dava uno sguardo alle squadre straniere che apparivano in foto, oppure si cominciava con l’acquisto di stoffe a prezzo abbastanza conveniente. Questo mi ricorda la mia squadra rionale SAETTA con magliette color grigiastro perché avevamo racimolato alcuni maglioni da avanguardisti. Oppure quando si formò la squadra del Corfinio Barattucci è il colore scelto fu il giallo, infatti l’etichetta del liquore era sul giallo.
Non ci dimentichiamo che quando si fondò la RIIS si era alla stessa stregua della fondazione della mia squadra rionale con quota sociale L. 0,50. Le magliette erano blu, perché e chi lo sa? Quelle della NOVELLI rosso-nere, idem come prima. Poi quando si formò la U.S.Chieti si decise per il nero-verde.Non si è trovato nessun appiglio per giustificare una simile scelta. Noi ci atteniamo a quanto scritto, tranne novità successive. Per il momento non ne vedo all’orizzonte.
Comunque una delle cose che quel libro ha segnalato(siamo alla fine del 1987) e questo da parte del sig.Giuliano De Cesare,Presidente Provinciale del CONI, è qualche nome si alcuni protagonisti che elenco: Massangioli, Marinelli, Taralli, Angelini, Mancaniello, Di Luzio, Di Clemente, Novelli, Pampana, D’Urbano, Di Bernardo, Rosati. Noi li abbiamo già ricordato in varie menzioni, ma il popolo sportivo l’ha fatto? Si e no. Gli ultimi ad essere ricordati sono stati i Di Clemente Tullio e Lelio, anche per le foto che ci hanno inviato i loro congiunti.Li ringrazierò sempre.
Certamente questo accostamento a Venezia può essere ancora valido perché un segno concreto della loro presenza è ancora presente,credo, nella nostra città. Mi sono ricordato che esiste un “vicolo dei veneziani” ed ecco allora che ho trovato una segnalazione storica:
Uscendo dalla Chiesa di San Domenico, prendendo sul lato destro del Corso si incontra il Palazzo de Majo; alla fine di questo palazzo si apre Largo Martiri della Libertà con la sede della Cassa di Risparmio di Chieti e sulla destra Vico dei Veneziani che porta al Larghetto Teatro Vecchio, così chiamato perchè vi è un edificio, di fronte a chi arriva, della seconda metà del secolo XVIII, già teatro di Chieti. Questo edificio ha ancora tre ingressi, dei quali il centrale più grande ha subìto numerose trasformazioni attraverso i tempi e fu adibito per diversi usi: caserma di pubblica sicurezza, scuola, DISTRETTO MILITARE DI VENEZIA DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE, e per ultimo, abitazione private. Del vecchio teatro non resta oggi che la semplice facciata, arricchita soltanto dai graffiti di arte veneziana, come è riscontrabile dalla testa del Leone di San Marco, al centro in alto, eseguiti dai soldati che prestarono appunto servizio presso il predetto distretto. Tornando indietro, si ha di fronte il Palazzo del Banco di Napoli, con agile colonnato, costruito nel 1924; continuando sulla destra vi è il Palazzo del Governo con gli uffici dell'Amministrazione Provinciale, della Prefettura, della Questura.
(La foto dell’epoca sul frontespizio, riguarda il largo della cassa di Risparmio e sulla sinistra si scende verso il vicolo dei Veneziani. Questa foto tratta da <<Cartoline di Chieti>> . Immagini della città tra 800’ e 900’. Casa Editrice Tinari, 1996. Villamagna(Ch), con i ringraziamenti).
Quindi la foto di NicolaFabio del bassorilievo si fonde con il vicolo dei veneziani che dimostra la presenza del Lagunari nella città
Ma non basta la casualità, ci vuole altro.Per esempio trovandosi a Chieti potevano approfittare per qualche partitella con una squadra di Chieti e così indossando la maglia nero verde, poteva essere un appiglio “credibile”. Ma è solo una mia fantasticheria.
Alcune richieste inviate al SITO
Fine modulo
Maglie neroverdi, storia e colori. Risposta a Mau78
nome: Mau78
Date: domenica 17 maggio 2009
Gentilissimo Licio
Innanzitutto i miei complimenti per la sua competenza e professionalità, che
è sempre fonte di accrescimento culturale da parte di chi la legge, e per l'attaccamento dimostrato in ogni occasione per la nostra città, la sua squadra ed i suoi magnifici colori...e proprio di questo volevo chiederle: in molti siti, soprattutto di squadre inglesi, viene ripercorsa attraverso immagini e/o disegni la storia delle maglie indossate nel corso dei vari campionati con le modifiche, anche le più piccole, che ne hanno riguardato il cromatismo ed la foggia. So che si tratta di un lavoro non indifferente, ma mi piacerebbe vederlo realizzato anche per il Chieti, che al contrario di quanto si possa pensare, pur mantenendo i colori neroverdi in ogni circostanza, di uniformi, almeno a vedere le immagini di repertorio, ne ha cambiate un bel pò (inoltre la 2° maglia rappresenta per quasi tutti gli sponsor tecnici delle squadre un modo per sbizzarrirsi e dare un tocco di originalità che nella prima maglia, per ovvie ragioni, non è consentito, si pensi a quella realizzata dalla hummell per il Chieti con la
rappresentazione di Achille ad esempio...).
La ringrazio anticipatamente per la sua attenzione e per il magnifico lavoro
che ci mette a disposizione costantemente.
Saluti teatini!
Gent.mo sig Mau78,
I suoi apprezzamenti mi stimolano specialmente quando mi parla di accrescimento culturale e anche delle altre doti che mi spingono a perseguire un percorso che mi ero già tracciato.
Questo sito si è già occupato di maglie neroverdi con i nostri amici Manuel, Marco, Raffaele Paolo, che hanno già manifestato delle riflessioni sulla questione maglie e, di riflesso, anche di stemmi. Mi fa molto piacere vedere l’interessamento sulle maglie ed anche sugli stemmi, perché questo denota un vero attaccamento alla propria città (di conseguenza alle società sportive che la rappresentano) e alle proprie origini. Lei, per esempio, si firma con “saluti teatini” ed allora il pensiero va alla storia e alle radici della gente. Mi deve permettere queste divagazioni ma penso che, per me, siano necessarie per spiegare il senso delle riflessioni che cerco di fare: forse la nostra antica discendenza dall’antica Teate, capoluogo dei Marrucini, ha la sua primaria importanza. Come diceva Johan Wolfgang Goethe “Non c’è futuro senza passato”. Forse ne siamo molto orgogliosi magari anche troppo. Ma quanto sappiamo della nostra storia compresa quella cittadina? E’ una domanda che ci dobbiamo porre e forse il terremoto dell’Aquila ci ha mostrato le rovine e gli edifici storici danneggiati e che magari non sapevamo ma che hanno un valore storico inestimabile. Poi della nostra città con i suoi monumenti, chiese e vestigia ricche di storia e di antichità, una vera ricchezza che è là e che nella quotidianità delle persone, non si apprezzano per il loro valore.
Consideriamo allora le cose più alla nostra portata giornaliera e guardiamo alla squadra di calcio o ad altra formazione sportiva, che potrebbero raccogliere in sé gli elementi di appartenenza alla propria terra. Il colore delle maglie e della bandiera sono i simboli per cui i tifosi gioiscono o imprecano nella gioia o nello sconforto. Mi sono sempre chiesto se i giocatori o atleti che difendono i nostri colori sanno qualcosa della storia delle squadre.
Prendiamo la squadra di calcio: è nata nel 1922 con nome di R.I.I.S. (con magliette blu) poi, per emulazione, sorse un’altra squadra la “Novelli”(magliette rosso-nere) ma successivamente entrambi si fusero con un’altra squadra già esistente lo Sport Club Chieti e si costituì la Unione Sportiva Chieti e i colori scelti furono il nero-verde. Questo è il semplice inizio della nascita della squadra.
Non dico che si deve sapere la storia abruzzese ma noi che diciamo di essere teatini non possiamo esimerci di informarci e andando a giocare nelle diverse località abruzzesi, ci rendiamo edotti anche della loro cultura. Lo so che questa è una battuta però io la dico lo stesso ed indico le città come si chiamavano anticamente: Anxanum(Lanciano-secondo la leggenda fondata da un compagno di Enea,Solima, dal cui fratello Anxa il nome della città), Histonium(Vasto), Aternum Vicus(odierna Pescara), Pinna(Penne), Hadria(Atri), Interamnia Praetutiorum)Teramo), Castrum Novum(Giulianova o nei pressi), Sulmo(Sulmona) e qui mi fermo.
Vorrei però parlare non solo dei siti inglesi dove il nostro lettore trova la ragione delle sue richieste.
In quest’epoca dove le aggregazioni fra nazioni in Europa stanno cambiando il nostro modo di vivere, come nell’ampliamento dell’U.E., mi piacerebbe parlare di più delle squadre abruzzesi dalle quali, spessissimo, ci separano delle sterili polemiche che non finiscono mai.
Il calcio ed altre manifestazioni sportive potrebbero essere dei deterrenti per conoscerci meglio. Macchè!
Quando allo stadio aspettiamo l’ingresso in campo delle squadre, non tutti sanno di che maglia vestiranno i nostri avversari. Mi sbaglio? Aspettiamo per esclamare “il Casoli veste in giallo-blu, La Pro Vasto in maglia bianco-rossa, calzoncini bianchi, calzettoni biancorossi, il Penne in bianco-rosso, come il Morro d’Oro e la Santegidiese, mentre la RC Angolana in nero-azzurro(nel 1998 l’Angolana con la Renato Curi si fonde e nasce la Renato Curi ANGOLANA). Quindi le riflessioni sulle maglie già introdotte dagli altri lettori, sono da prendere in considerazione come le iniziative del nostro lettore che sono interessanti. Penso che su questo problema si potrebbe andare avanti nei confronti anche della Società Calcio che potrà chiedere ai tifosi le eventuali variazioni da farsi alle 2^ e 3^ maglie.
Per ripercorrere tutta la storia delle maglie indossate con le modifiche, come il nostro lettore ci suggerisce, penso che ne possiamo parlare di più sulla rubrica “Storie neroverdi”, sempre se il SITO è d’accordo, con il titolo come quest’articolo.
Possiamo enumerarlo o datarlo per maggior precisione in modo da seguire le varie evoluzioni delle trasformazioni delle maglie. Naturalmente bisogna procurarsi il materiale e parte delle notizie pubblicate possono già essere utilizzate con foto o descrizioni. Vediamo se ci si riesce, altrimenti abbiamo fatto sempre qualcosa per i colori neroverdi.
Sono andato a sfogliare i miei ultimi almanacchi illustrati e mi sono deliziato ad ammirare le maglie delle categorie superiori ed anche qualcuna di quelle inferiori e mi ha colpito, usando gli stessi termini del lettore, il cromatismo dei colori e la loro foggia. Confrontati con le divise passate, si vede chiaramente la mano degli stilisti perché sono eleganti e quasi raffinati.
Nelle seconde maglie, è vero che gli sponsor prendono lo spunto per le loro originalità, delle volte delle po’ troppo e su questo punto vorrei saperne di più su ciò che è stato realizzato dalla hummell con Achille a cavallo. Ricordiamo sempre che la storia di Achille a cavallo e la fondatrice della città, Teti fanno parte solamente di una leggenda.
Secondo le notizie in mio possesso nel campionato 1987-88 ci fu l’ufficialità della 2^ maglia, mentre negli anni successivi ci fu anche quella per la 3^ maglia.
Comunque nel 2003-04 ho l’ufficialità delle altre maglie e sintetizzo le abruzzesi:
SERIE C1-CHIETI Calcio S.p.A.
Prima divisa: maglia neroverde a strisce verticali, calzoncini neri, calzettoni verdi.
Seconda divisa: maglia bianca con bordi nero verde, calzoncini e calzettoni bianchi
Terza divisa: maglia nero con bordi bianco verdi, calzoncini e calzettoni neri.
SERIE C1-GIULIANOVA Calcio Srl.
Prima divisa: maglia giallo rossa a strisce verticali, calzoncini e calzettoni rossi con risvolto giallo.
Seconda divisa: maglia rossa con bande laterali gialle,calzoncini e calzettoni rossi.
Terza divisa: maglia gialla con bande laterali rosse, calzoncini e calzettoni gialli.
SERIE C1-L’AQUILA Calcio S.p.A.
Prima divisa: maglia rossoblu a strisce verticali, calzoncini e calzettoni blu.
Seconda divisa: maglia, calzoncini e calzettoni bianchi.
SERIE C1-LANCIANO Società Sportiva Srl.
Prima divisa: maglia rossonera a strisce verticali, calzoncini e calzettone neri.
Seconda divisa: maglia gialloblu, calzoncini bianchi e calzettone neri.
Terza divisa: maglia bianche con bordi rossoneri, calzoncini e calzettone bianchi.
SERIE C1-TERAMO Calcio SpA.
Prima divisa: maglia rossa con bordi bianchi, calzoncini e calzettoni rossi.
Seconda divisa: maglia bianca con bordi rossi, calzoncini e calzettoni bianchi.
Terza divisa: maglia nera inserti biancorossi,calzoncini e calzettoni neri.
SigMau78, quando dice che di maglie il Chieti ne ha cambiato un bel po’, dice il vero e, in quest’analisi, allego altre descrizioni di divisa degli anni 1922-30 e inoltre andando su questo sito su<<Licio Esposito e poi foto storiche>> vedrà in una foto della partita Perugia-Chieti, gentilmente offerta dal figlio del giocatore Pollastri, che già allora il Chieti aveva tentato di anticipare i tempi con una seconda maglia ufficiosa, che a me piace molto.
Infatti, avevano maglia verde bordi neri, mezzo pettorale nero con collo, stemma a sinistra del petto con croce bianca su campo verde, pantaloni bianchi e calzettoni neri. Molto diversa dal nero verde abituale. Il portiere portava maglia beige, mezzo pettorale verde con collo nero, stemma con croce bianca su campo verde, pantaloncini grigi con ginocchiere e calzettoni neri.
Le foto che invece ho visionato, solo in questi mesi, riguarda appunto presumibilmente gli anni 1922-30, con maglia chiara, pantaloncini neri, calzettoni neri a strisce chiare, il portiere maglia chiara con striscia orizzontale sul petto colore scuro(con la foto bianco e nera si può presumere il colore verde), pantaloncini scuri e calzettoni neri-scuri(verdi?) con ginocchiere, i giocatori maglia chiara con girocollo scuro pantaloncini e calzettoni neri.
L’altra foto, sempre dello stesso periodo, invece presenta giocatori con maglia chiara e bordo collo chiaro, calzoncini e calzettoni scuri. Sulla maglia a sinistra un rombo e alla sua diagonale un fascio littorio.
Intanto pensiamo alla promozione della squadra per fare un discorso più serio sull’argomento, perché nelle Serie inferiori non credo che si possa trovare uno sponsor che possa impegnarsi nella 2^ e 3^maglia, specie se il bacino dell’utenza non è consistente.
(Licio Esposito)
nome: Emiliano
Date: venerdì 06 marzo 2009
richiesta:
Salve Licio,
volevo gentilmente chiederle alcune cose inerenti la storia della maglia neroverde:
1) qual'è stato il primo anno in cui il Chieti indossa la maglia neroverde a strisce verticali (mi pare dagli anni '30?)?
2)in quale anno fu usata la versione verde con V nera sul petto?
3)in quale campionato (forse il 1973/74?)fu utilizzata la maglia crociata biancorossa, a riprendere lo scudo di Achille presente sullo stemma cittadino?
4)si ricordano altre maglie "curiose" o particolari usate dala Chieti nel corso della sua storia?
Certo di una sua cordiale ed esauriente risposta, le porgo i miei più cordiali saluti
- Emiliano P.
Gent.mo sig Emiliano,
questa è una piccola storia intorno ad una maglia. Il suo interessamento denota il suo attaccamento anche alla città e spero che ciò che le allego sia di suo gradimento. Forse ci sono delle inesattezze, però non si discosta molto dalla realtà. Sulle maglie ci sono molte variazioni e questo succede in tutte le squadre anche quelle blasonate.
Forse sarebbe il caso di parlare dei primordi del Chieti calcio e la sua origine.
Nel 1922 nell’ambito della Scuola Industriale(allora si chiamava così l’Istituto Tecnico Industriale), alcuni volenterosi formarono una società di calcio la “R.I.I.S.”(magliette blu) e nello stesso tempo altri formarono nell’ambito dell’Istituto Tecnico Commerciale un’altra squadra chiamata “Novelli” (magliette rosso-nere).
Nello stesso anno esisteva già una società chiamata Sport Club Chieti che si era dedicata solamente ad attività varie sportive senza nessun segno di distinzione, allora si decise di convergere le forze sul nascente sport del calcio e si decise di formare un’unica società di calcio tra R.I.I.S, Novelli e Sport Club Chieti chiamandola Unione Sportiva Chieti. Si nominò Carlo Massangioli presidente e Giustino Paparella DS e i colori sociali nero verde (maglietta intera verde, pantaloncini neri, calzettoni verdi.Nel 1925 l’U.S.Chieti cambiò nome in U.S. Pippo Massangioli sempre con colori nero.verde.
1) Secondo documenti in mio possesso, la maglia neroverdi a strisce verticali, pantaloncini neri e calzettoni neri con risvolto verde, fu indossata nel 1933.
2)Nel 1953,secondo le mie foto rare, la versione bianca (e non la verde)con V nera sul petto a sinistra,calzoncini bianchi e calzettoni neri con risvolti bianchi e verde.
3)Non sono in possesso di nessuna prova di versione crociata biancorossa.
4)Per le maglie diverse o seconde maglie(come si dice adesso) ce ne sono di varie, e come dice lei, di”curiose”, comunque le maglie verdi a strisce o non rimangono quelle ufficiali.
1923: maglia verde e collo nero pullover, croce bianca alla propria sinistra. Oppure la maglia verde con bordo al collo verde a V e stesso stemma.
1933-34: maglia verde, bordo al collo bianco, pantaloncini bianchi, calzettoni verdi con bordi bianchi.
1942-43 maglia nera con striscia orizzontale verde , calzoncini neri.
1945-46: maglia verde con pettorina nera rettangolare davanti, stemma della città a sinistra(quattro chiavi), pantaloncini bianchi.
1946-47: maglia verde, bordo al collo nero, con stemma della città(quattro chiavi), pantaloncini bianchi o neri, calzettoni neri con bordi verdi.
1952-53: come nel 1933 solo i pantaloncini sono bianchi.
1972-73: maglia bianca con striscia nero verde obliqua, pantaloncini neri, calzettoni bianchi.
1994-95: maglia bianca con il davanti e su un braccio con variazioni di linee e settori verdi, neri e bianchi ed una scritta dello sponsor sul petto, pantaloncini neri o bianchi, calzettoni bianchi.
2003-04: (2^) maglia bianca con bordi neroverdi, calzoncini e calzettoni bianchi .
(Scritto da Licio Esposito Martedì 10 Marzo 2009 01:00)