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Sassanelli e la sua Coppa “GUIDO ANGELINI”

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Ricevo da Nicola Salerno:

Da: MateraCalcioStory 26 nov 2014 - 11:01

A: Licio Esposito

 

Ecco un altro pezzettino di storia comune pubblicato anche sul nostro sito.
Saluti. Nicola

 

Centrocampista Michele Sassanelli

Michele Sassanelli, centrocampista cresciuto nel Bari, fa il suo esordio proprio nella squadra biancorossa nel campionato di Serie C 1975-76, dove scende in campo per sei volte. Il torneo, vinto alla fine dal Lecce, si conclude con un terzo posto per i galletti e a fine stagione, grazie ad alcuni premi partita, il giovane acquista un’automobile al quale è legato uno sfortunato aneddoto. Proprio nel corso del viaggio dal capoluogo pugliese a Matera, dopo l’ingaggio da parte della società biancazzurra, la giovane promessa è protagonista di un “fuori pista” fortunatamente senza conseguenze.

rosa. I dirigenti lo confermano anche per il campionato seguente nonostante l’ex mister Ezio Volpi volesse portarlo con sé a Rende.

Nel 1981 si trasferisce al Treviso, dove gioca per altri due anni in Serie C1 prima di tornare a Matera in virtù del legame con la città e con il Presidente Salerno; in quel periodo sono parecchi i giocatori prelevati dal club veneto, infatti insieme a Sassanelli arriva Claudio Ghedin ed in seguito il portiere Mattarollo e l’attaccante Trevisan.

Dopo altri due anni a Matera viene prelevato dal Potenza, dove raggiunge l'altro ex Paolo Pavese, nell'ambito dello scambio tra biancazzurri e rossoblu in cui Sassanelli e Trevisan passano al Potenza in cambio di Abate, Boncompagni e Pepe. Chiude la carriera in Sicilia, nel Mazara del Vallo, con cui disputa il campionato Interregionale prima di appendere le scarpe al chiodo. Chiude con il mondo del calcio con una parentesi da dirigente del San Paolo Bari militante in Serie D nei primi anni duemila

 

A dispetto della giovane età, a Matera è subito protagonista: già alla prima stagione mister Zurlini lo manda in campo ventinove volte e anche dal campionato seguente, con l’inizio dell’ “era Dibenedetto”, resta titolare inamovibile. Centrocampista dai piedi buoni e dalla ottima visione di gioco, si specializza nel mandare a rete i compagni ma non disprezza l’appuntamento col gol e nell’arco della sua carriera biancazzurra mette a segno ben nove reti in gare di campionato.

Nonostante le ottime prestazioni nel vittorioso campionato di Serie C1 1978-79, nella stagione successiva, dopo aver continuato a vestire la maglia biancazzurra nel precampionato, in Coppa Italia ed in due gare del campionato cadetto contro Lanerossi Vicenza e Monza, viene ceduto al Chieti nel mercato autunnale assieme a De Canio e in cambio di Oliva. In Abruzzo, con 26 presenze e 2 reti, è uno dei migliori in quel campionato di C1 nonostante la retrocessione del club neroverde. Il bilancio personale della sua prima stagione nella città teatina è talmente positivo da indurre i tifosi a consegnargli il premio “Guido Angelini” come miglior giocatore della rosa. I dirigenti lo confermano anche per il campionato seguente nonostante l’ex mister Ezio Volpi volesse portarlo con sé a Rende.

Nel 1981 si trasferisce al Treviso, dove gioca per altri due anni in Serie C1 prima di tornare a Matera in virtù del legame con la città e con il Presidente Salerno; in quel periodo sono parecchi i giocatori prelevati dal club veneto, infatti insieme a Sassanelli arriva Claudio Ghedin ed in seguito il portiere Mattarollo e l’attaccante Trevisan.

Dopo altri due anni a Matera viene prelevato dal Potenza, dove raggiunge l'altro ex Paolo Pavese, nell'ambito dello scambio tra biancazzurri e rossoblu in cui Sassanelli e Trevisan passano al Potenza in cambio di Abate, Boncompagni e Pepe. Chiude la carriera in Sicilia, nel Mazara del Vallo, con cui disputa il campionato Interregionale prima di appendere le scarpe al chiodo. Chiude con il mondo del calcio con una parentesi da dirigente del San Paolo Bari militante in Serie D nei primi anni duemila.

Nonostante il passaggio ai rivali potentini a fine carriera, Sassanelli rimane in ottimi rapporti con i tifosi materani che ancora oggi lo accolgono sempre calorosamente, quando si reca nella Città dei Sassi per lavoro, memori delle ottime prestazioni fornite con la maglia biancazzurra in tanti anni di onorata militanza.

Sassanelli e la sua Coppa “GUIDO   ANGELINI”

Carissimo sig. Nicola,

La sua arriva dopo la presentazione su questo sito del comune giocatore Sassanelli.

La mia attenzione è stata attirata da questa coppa, che non so se tutti sono informati  della sua esistenza. Ammetto che non ne sapevo nulla e solamente la collaborazione con altri siti e principalmente con i giocatori, si possono sapere cose che a tutt’oggis’ignorano.

Il campionato 1979-80, anche se c’è stata retrocessione era una notevole squadra e basta rileggersi l’articolo, sempre su Sassanelli, per saperne di più.Il giocatore, per sua stessa testimonianza, comunque fu premiato con la Coppa”Guido Angelini” come miglior giocatore della rosa. La premiazione avvenne in un noto ristorante di Pescara e la Coppa fu talmente grande che, a detta di Sassanelli, non entrava nella sua auto Fiat Ritmo. Lo stesso mi ha espresso la sua gioia e il suo ricordo per questo trofeo che possiede ancora in casa in bella mostra, ben meritato per il suo impegno e passione. La fortuna, però, nel campionato non ci fu alleata.

 

Questo modo di collaborazione fra siti e giocatore è proprio efficace per tutto ciò che comporta. Conoscenza degli atleti e degli allenatori che hanno fatto parte delle due formazioni. Possiamo dire che il calcio è in crisi e va ancora alla ricerca di se stesso. Lo scambio di notizie sia calcistiche sia anche quando investono la parte personale dei giocatori, può misurare la professionalità di questi atleti. Molte cose sfuggono alla nostra attenzione e magari sono considerate estranee alla vita cittadina perché gli atleti sono occupati sempre per il pallone. Sembra invece che non sia proprio così. Com’è noto, il nostro sito ha cominciato con raccontini-aneddoti e di questo ho già parlato nell’articolo precedente su Sassanelli.

Si deve sempre andare alla ricerca del positivo, come modo di agire nella vita e perché no nel proprio lavoro come calciatore.

Personalmente, non so molto del contemporaneo e vorrei poterlo sapere. Mi parlano di denaro e ciò mi disturba moltissimo, forse perché antepongono, certamente nella vita, alcuni atteggiamenti che non possono supplire.

Io metto in ballo sempre i valori di un giocatore che ne fanno un uomo rispettoso degli incarichi e della dedizione per il raggiungimento di un obiettivo. Portare la bandiera e la maglia di quella squadra ad alte vette. Tanto per usare un termine in uso, che mi sa di pubblicità, ma non fa niente, l’essenziale che si arrivi al punto che la società si è prefissata.

Caro Nicola, poi nero verdi e  bianco azzurri, credo che si sono mescolati nelle nostre squadre, attingendo valori profondi, senza fare proclami propagandistici, delle due città. Ne sono certo, altrimenti non saremmo qui a parlarne.

Forse tutti noi ne abbiamo bisogno e siano benvenute tutte le notizie  che ci possono sempre insegnare.

Cordialmente.

Licio

 

In copertina  la squadra 1979-80

Scritto dal Licio Esposito e Nicola Salerno il 26 novembre 2014


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